sono nato a Torino ma ora vivo a Brindisi, dove ho trovato una nuova casa e una nuova passione. Frequento l’Associazione Culturale “Occhio Fotografico”, che mi ha aperto le porte di un mondo che non conoscevo: quello della fotografia intesa come mezzo potente per comunicare emozioni e storie. La fotografia è un’arte accessibile a tutti, ma pochi riescono davvero a trasmettere qualcosa di autentico e profondo attraverso uno scatto.
Grazie a “Occhio Fotografico”, ho imparato che una fotografia può essere molto più di un’immagine: può diventare un frammento di vita, un’emozione congelata nel tempo, un ricordo che vive per sempre. Con il supporto e la guida di questa associazione, ho potuto esplorare come ogni singolo scatto possa raccontare una storia, evocare sentimenti, o invitare chi guarda a vedere il mondo da una prospettiva completamente nuova.
L’Associazione “Occhio Fotografico” non è solo un luogo dove imparare tecniche fotografiche; è uno spazio di crescita e di confronto, dove si condividono idee, esperienze e visioni. Qui, tra corsi, workshop, uscite fotografiche e mostre, ho scoperto l’importanza del dialogo tra immagine e osservatore. È un ambiente stimolante e accogliente, che mi ha permesso di sviluppare il mio sguardo fotografico e di affinare il mio modo di raccontare storie visive. Sentirsi parte di questo gruppo è come far parte di una grande famiglia che sostiene, ispira e spinge a dare sempre il meglio di sé.
“Ombre del Tempo”
La fotografia che presento oggi si intitola “Ombre del Tempo”. Questo scatto è incentrato su un volto segnato dal passare degli anni, un volto su cui si leggono le rughe della vita, ogni linea racconta una storia, un’esperienza, un’emozione vissuta. Ho cercato di catturare non solo l’aspetto fisico, ma l’essenza stessa del soggetto, il suo percorso, le sue esperienze, il suo viaggio interiore che emerge dalla sua espressione e dai suoi gesti quotidiani.
“Ombre del Tempo” vuole essere una riflessione sul trascorrere degli anni, sulle trasformazioni che portano con sé e sulla bellezza che si nasconde nella fragilità e nella forza della vita vissuta. L’intento è quello di evocare non solo la malinconia del tempo che passa, ma anche la resilienza e la saggezza che maturano con esso. È un invito a guardare oltre le apparenze, a scorgere la profondità di una vita intera nelle pieghe del volto di una persona.
Con questa fotografia, ho voluto esplorare l’idea che il tempo, pur lasciando i suoi segni visibili su di noi, può anche rivelare la bellezza nascosta nella nostra storia personale. Le “ombre” nel titolo rappresentano sia le sfide che ci scolpiscono, sia la luce che queste sfide gettano sul nostro carattere e sulla nostra essenza.
La mia fotografia è un tentativo di fermare un attimo e di trasformarlo in un’eternità, di catturare la verità di un momento e di permettere a chi guarda di riflettere, di emozionarsi, e di connettersi con la storia di qualcun altro. E questo è ciò che ho imparato grazie a “Occhio Fotografico”: la fotografia non è solo uno scatto, è un modo per comprendere meglio il mondo e noi stessi.