Fin da bambina, sono sempre stata affascinata dal mondo dell’arte. Appassionata di disegno e pittura, ho trovato nella creazione e modellazione di oggetti in paste polimeriche un modo per esprimere la mia creatività, dedicandomi per oltre dieci anni a realizzare pezzi unici che esponevo in diversi mercatini itineranti. È stato però attraverso la fotografia che ho scoperto una nuova dimensione espressiva. Ho iniziato a fotografare a 13 anni, prima con lo schermo di un cellulare, poi con la mia prima fotocamera compatta, trovando nel processo di catturare immagini un nuovo linguaggio artistico.
Nonostante abbia studiato e conseguito una laurea in Scienze Biologiche, la mia grande curiosità e una passione sempre crescente per la fotografia mi hanno mantenuto saldamente ancorata dietro l’obiettivo. La fotografia, per me, è diventata un mezzo per esplorare e comprendere il mondo da prospettive diverse, un modo per cogliere l’essenza di ciò che ci circonda e trasformarla in narrazione visiva.
Nel 2020, ho incontrato l’Associazione “Occhio Fotografico”, un gruppo che mi ha offerto l’opportunità di approfondire i miei studi fotografici e migliorare le mie competenze. Grazie a corsi, workshop e sessioni di scatti privati, ho potuto affinare il mio sguardo e arricchire il mio percorso artistico. “Occhio Fotografico” è diventato per me un luogo di crescita continua, dove ho trovato il supporto e la guida necessari per esplorare nuovi orizzonti creativi e tecnici. L’Associazione mi ha permesso di confrontarmi con altri appassionati, scambiando idee e imparando dalle diverse esperienze, in un ambiente di forte coesione e amicizia.
Dal 2023, la mia avventura fotografica ha preso una nuova direzione: il territorio ligure è diventato il mio palcoscenico principale, dove sono diventata fotografa ufficiale in diverse collaborazioni e attività cittadine. Questo mi ha permesso di esplorare nuove storie visive e di entrare in contatto con una varietà di soggetti, arricchendo ulteriormente il mio repertorio.
“Dall’Oscurità del Legno: Una Mano che Parla”
Il mio scatto in mostra, intitolato “Dall’Oscurità del Legno: Una Mano che Parla”, rappresenta una visione onirica e simbolica. L’immagine raffigura una mano che emerge dal legno scuro, quasi come se stesse cercando di comunicare un messaggio nascosto, un richiamo dal profondo delle fibre. In questo scatto, il legno diventa non solo una materia inanimata, ma una superficie da cui prende vita un dialogo silenzioso.
L’oscurità del legno evoca il mistero e la profondità dell’inconscio, mentre la mano che si staglia su di esso diventa simbolo di espressione e di vita che cerca di emergere dalle tenebre. È come se il legno, con i suoi anelli e le sue venature, raccontasse storie nascoste che solo l’occhio attento di chi osserva può scoprire. L’idea alla base di questo scatto è quella di esplorare l’interazione tra materia e spirito, tra ciò che è statico e ciò che è in continuo movimento, lasciando spazio all’immaginazione di chi guarda.
Attraverso questa immagine, ho voluto suggerire una riflessione sul potere della comunicazione non verbale e sul linguaggio dei simboli che ci circondano ogni giorno. “Una Mano che Parla” è un invito a osservare con maggiore attenzione ciò che sembra comune, a leggere oltre la superficie e a scoprire le storie nascoste che attendono solo di essere raccontate.