Carriere Vito

Sono un appassionato di fotografia con una solida esperienza nel campo della grafica e del web design.

Sono nato nel dicembre del 1970 a Francavilla Fontana e attualmente ricopro il ruolo di titolare della Tipografia Carriere s.a.s. e presidente dell’Associazione Culturale Occhio Fotografico.

La mia passione per la fotografia è iniziata nel 2012, quando, per esigenze lavorative, ho acquistato la mia prima reflex. Da quel momento, la fotografia è diventata un’attrazione irresistibile e una nuova via di espressione.

Nel 2014, ho avuto l’opportunità di conoscere l’allora nascente Associazione “Occhio Fotografico”. Ho deciso di immergermi completamente in questa realtà, partecipando a corsi, lezioni, incontri, progetti e model sharing, e prendendo parte a uscite fotografiche e visite a mostre. In questa associazione ho avuto il privilegio di incontrare persone straordinarie, molte delle quali sono diventate amici. Il confronto e il supporto reciproco all’interno del gruppo mi hanno permesso di ampliare e approfondire la mia cultura fotografica.

Nel 2016, ho partecipato al Concorso Fotografico del Centro Culturale Francavillese e ho vinto il primo premio con uno scatto sul tema “Fotografando la Settimana Santa”.

Nonostante questo riconoscimento, sento di essere ancora in una fase embrionale di questa mia passione e sono consapevole di avere una lunga strada davanti a me per crescere ulteriormente.

Nel 2019, sono stato nominato presidente dell’Associazione “Occhio Fotografico”, un ruolo che mi permette di guidare e ispirare altri appassionati di fotografia, continuando a coltivare la mia passione e a contribuire alla crescita della comunità.

Amo la fotografia in tutte le sue forme, ma prediligo particolarmente il Glamour, il Ritratto, il Nudo Artistico e la Street Photography. Un progetto a cui sono particolarmente legato è “Cuori Insanguinati”, esposto alla mostra d’arte “Omaggio a Fabrizio De Andrè”, realizzata a vent’anni dalla sua scomparsa. Questo progetto rappresenta per me un’importante espressione artistica e un omaggio a un grande artista che ha influenzato profondamente la mia visione del mondo.

Perchè “Dio ci ama” il mio scatto rileva un mistero.

Lo scatto esposto alla mostra con il titolo “Gesù ti ama” è un’opera che nasce da un momento di riflessione e scoperta durante un’uscita fotografica nel 2016 a Taranto, nella città vecchia.

Inizialmente, l’immagine mi aveva attratto per il suo apparente messaggio religioso: il testo “Gesù ti ama” scritto su un muro sembrava offrire un messaggio di speranza e redenzione.

Tuttavia, la percezione di quell’immagine cambiò radicalmente quando un passante, il signore che si vede in fondo alla foto, mi rivelò una verità sorprendente. Mi disse che quei messaggi religiosi sui muri spesso non erano altro che segnali utilizzati per il traffico di droga, punti di riferimento per chi era coinvolto nel commercio di sostanze illecite. Questa rivelazione spostò completamente il significato dello scatto: quello che sembrava un messaggio di speranza era in realtà un segnale di un contesto ben più oscuro e complesso.

Questa rivelazione mi portò a riflettere ulteriormente sull’immagine e su cosa realmente rappresentasse. Ho immaginato un tossico dipendente che percorre il tunnel rappresentato nella foto, un viaggio oscuro e inquietante, ma con la luce alla fine che simbolicamente rappresenta una via d’uscita. Nonostante il contesto difficile e l’oscurità del tunnel, la luce alla fine rappresenta una possibilità di redenzione e speranza, una visione ottimista di un possibile riscatto e di un futuro migliore.

Questo concetto, forse troppo ottimista per alcuni, riflette il mio tentativo di trovare bellezza e speranza anche nei luoghi e nelle situazioni più inaspettati. La luce alla fine del tunnel è un simbolo di speranza e rinascita, un contrasto con l’oscurità e la disperazione che caratterizzano il percorso rappresentato nell’immagine.

In conclusione, “Gesù ti ama” diventa un’opera che parla di contrasti e dualità: da un lato, il messaggio religioso che promette amore e salvezza; dall’altro, la realtà cruda e complessa del contesto in cui quel messaggio viene utilizzato.

È un ritratto della lotta tra speranza e disperazione, tra luce e oscurità, e un invito a riflettere su come il contesto possa influenzare e distorcere il significato dei messaggi che riceviamo.

Perchè Fotografare

Per me, la fotografia è un linguaggio complesso e affascinante, e ogni scatto è un’opportunità per esplorare, esprimere e connettersi con gli altri.

La mia avventura fotografica è un viaggio continuo, e sono entusiasta di continuare a scoprire e a condividere la bellezza che il mondo ha da offrire.





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